Il rinnovo inventariale 2022

Il rinnovo inventariale 2022

Il rinnovo inventariale 2022

Come ho spiegato in un altro articolo, il 2021 è un anno di svolta per i  consegnatari dei beni mobili dello Stato. Dal 1 gennaio 2022 infatti GECO e PIGRECO e tutti gli altri software saranno definitivamente dismessi per essere sostituiti da INIT, che diventa l’unico software obbligatorio per tutti.

Finalmente sono uscite le istruzioni operative in GECO e quelle sul secondo rilascio di INIT (fino alla scorsa settimana non c’era ancora nulla di concreto) grazie alla circolare n.7-2022 della Ragioneria. Possiamo quindi procedere al rinnovo inventariale e capire come funzionerà il nuovo sistema. Su quest’ultimo punto però è prematuro dilungarsi, vediamo intanto cosa dobbiamo fare adesso.

Preciso sin d’ora che darò le indicazioni pratiche sul rinnovo inventariale solo per GECO. Se qualcuno vuole mettere a disposizione dei colleghi l’iter da seguire su altri software, sarò felice di postarle sul blog.

rinnovo inventariale 2022

I “gruppi” di consegnatari

Innanzitutto come avrete letto già nelle precedenti circolari sul tema, i consegnatari vengono divisi in tre gruppi, a seconda dei software che usavano per gestire gli inventari. Ogni gruppo avrà diversi adempimenti e diverse scadenze.

Gruppo A – GECO e PIGRECO

Nel gruppo “A” rientrano i consegnatari che usano i software della Ragioneria dello Stato GECO e PIGRECO. Almeno in teoria sono i più “fortunati”, quelli per cui la migrazione al nuovo sistema ed il rinnovo inventariale dovrebbero essere più semplici.

Per loro è previsto che la maggior parte delle operazioni sia compiuto in automatico da GECO e PIGRECO e anche la migrazione dei beni dovrebbe avvenire senza difficoltà.

In pratica: GECO/PIGRECO hanno attribuito automaticamente ai beni il nuovo codice del Piano dei Conti Integrato  (PdCI), il consegnatario lo deve ‘solo’ verificare. Dovrà poi effettuare l’ammortamento e la chiusura dell’anno, creare il nuovo inventario e trasmettere il tutto alla Ragioneria (su questo vedete QUESTO ARTICOLO) che validerà le scritture.

Fatto questo, il consegnatario non potrà più operare su GECO (che resterà consultabile solo per interrogazioni) ma per tutte le operazioni di carico del 2022 dovrà già operare su INIT.

La migrazione dei beni da GECO a INIT avverrà entro il 30 aprile 2022, dopo che le Ragionerie avranno approvato le contabilità presentate. Non è ancora chiaro se le migrazioni avverranno tutte assieme o singolarmente via via che ogni consegnatario riceve il via libera dei suoi uffici riscontranti, nè se il consegnatario si troverà in automatico i beni su INIT o se dovrà “lanciare” lui la migrazione (mi pare di aver capito che una qualche operazione dovrà farla, ma non ne ho certezza).

Gruppo B

Nel gruppo “B” rientrano i consegnatari che operano su altri software gestionali standard di mercato, prodotti di office automation oppure su registri cartacei. Questi dovrebbero essere quelli che incontrano più difficoltà.

In realtà chi usa software commerciali dovrebbe riuscire a compiere le operazioni necessarie con discreta facilità perchè le software house dovrebbero occuparsi di tutto, mentre chi usa excel o registri cartacei avrà sicuramente grosse gatte da pelare.

Tutti gli appartenenti a questo gruppo comunque dopo aver effettuato il rinnovo con i loro sistemi (con le nuove aliquote e attribuendo il codice del PDCI) ed aver ottenuto l’approvazione dalla Ragioneria competente, dovranno:

  • dotarsi di una utenza GECO
  • scaricare da GECO un template excel
  • copiarci dentro tutti i loro beni come risultano dalle loro scritture
  • ricaricarle in GECO

A questo punto le Ragionerie verificheranno che i dati caricati su GECO corrispondano per numero e valore a quanto risulta dalle scritture contabili presentate dai consegnatari. Solo dopo il via libera delle Ragionerie sarà possibile il trasferimento dei beni da GECO in INIT.

Questa migrazione avverrà in “sessioni cadenzate” durante tutto il 2022. Suppongo che si tratterà di “finestre” che saranno aperte periodicamente e durante le quali potrà essere effettuato il passaggio, che dovrà comunque avvenire entro la fine del 2022. Fino a quando non avverrà la migrazione credo che il consegnatario non possa scaricare nessun bene.

Gruppo C

Nel gruppo “C” rientrano i consegnatari che operano su software proprietari di alcune Amministrazioni.Si tratta di:

  • Ministero della Difesa (con eccezione di alcuni Uffici Consegnatari)
  • Guardia di Finanza
  • Dipartimento della Pubblica Sicurezza
  • Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
  • Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (con eccezione sugli Uffici Consegnatari che non operano su SIGMA DAP)
  • Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (con eccezione sugli Uffici Consegnatari che non operano su SIGMA DAP)
  • Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Rete Estera

Per loro è ancora tutto da definire, ma essenzialmente i software che usano attualmente colloquieranno direttamente con INIT trasmettendogli i dati.

Come operare dal 1 gennaio

Come dicevo, dal 1 gennaio 2022 INIT diventa l’unico sistema su cui i consegnatari sono autorizzati a lavorare, sia per i beni mobili che per il facile consumo.

Dal 31 gennaio 2022 le funzionalità del “secondo rilascio” saranno a disposizione dei consegnatari, che potranno quindi cominciare a prendere in carico i nuovi beni. Le istruzioni sulle relative procedure sono contenute nella circolare 7 e su Campus INIT (anche se a mio avviso sono fornite in un modo non esattamente “chiaro”, per cui se qualcuno via via che lo usa crea degli schemi e li vuole mettere a disposizione dei colleghi, è caldamente invitato a mandarmeli!)

GECO non ‘aprirà’ l’esercizio 2022, e presumibilmente lo stesso avverrà per i software dei consegnatari di “gruppo C”, di conseguenza per questi consegnatari sarà impossibile lavorare su sistemi alternativi ad INIT. Quanto a quelli del “gruppo B”, in teoria potrebbero continuare a operare sui loro vecchi sistemi (es. registri cartacei), ma se così facessero dovrebbero poi ripetere tutto il lavoro su INIT perchè a fine anno la presentazione dei mod. 98 alle Ragionerie potrà avvenire esclusivamente via INIT. Quindi anche loro dovranno rassegnarsi e iniziare a lavorare su INIT.

Per tutti i buoni di carico INIT richiede il rispetto rigoroso delle tempistiche di registrazione dei buoni di carico previste dal D.P.R. 4 settembre 2002, n. 254 consentendo la possibilità di registrare i buoni di carico e scarico per beni mobili e di facile consumo con competenza relativa solamente al mese della registrazione o al massimo al mese precedente. Quindi le registrazioni dovranno essere tempestive.

In ogni caso, fino alla migrazione dei beni che erano da GECO, la numerazione inventariale dei “nuovi” beni presi in carico in INIT inizierà dal numero convenzionale di “300000” per distinguerli dai “vecchi” beni.

Per quanto riguarda i beni “durevoli” (con valore pari o inferiore a 500 euro IVA inclusa), senbrava che sarebbero confluiti in un unico registro assieme ai beni mobili. La circolare 7 invece ci rivela che “tali beni saranno identificati in automatico in INIT tramite un attributo specifico (tale attributo identificativo sarà introdotto a partire da aprile 2022 con effetto retroattivo sui beni registrati in INIT dall’avvio dell’esercizio contabile 2022)”. Quindi saranno definiti anch’essi beni mobili, ma saranno comunque distinti in qualche modo.

Ma di tutto questo avremo modo di parlare più avanti.

 

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9 Comments

  1. in un ufficio giudiziario per motivi diversi la commissione per il rinnovo è stata nominata nel 2022, la ricognizione pertanto è stata fatta dopo il 31.12.21 come procedere?

    Giovanni
    1. Date atto nel verbale che i dati sono stati rilevati al 31 dicembre Le operazioni del consegnatario per quanto riguarda svalutazioni, scarichi ecc. sono comunque al 31 dicembre. La commissione ha tirato le somme.

      FunzionarioAmministrativo
    1. Non sono ancora arrivata a quel punto, ho l’utenza bloccata per un problema tecnico. Spero di trovare una guida di altri. Intanto può leggere la guida di INIT sui beni mobili, dalla sezione 6 in poi.

      FunzionarioAmministrativo
    1. Dovrete fare l’inventario al 31 dicembre 2022, ma altro non so. Direi sicuramente su INIT. Suggerisco intanto di mettersi avanti e fare tutte le ricognizioni e gli scarichi, preparandosi anche gli ammortamenti. Poi penso che usciranno istruzioni per chi non ha rispettato il termine, che sono tanti.

      FunzionarioAmministrativo
  2. Buona sera, nonostante la comunicazione da parte di INIT del completamento della migrazione dei beni (abbiamo avuto il visto di concordanza da parte del MEF RTS), il sistema INIT non consente al consegnatario di vedere la pagina iniziale con tutte le funzionalità (non gli appare proprio l’interfaccia).
    Specifico che la prima operazione che dobbiamo effettuare è il cambio del consegnatario col nuovo subentrante.
    Quale potrebbe essere la criticità che ci sfugge ?

    Andrea
    1. Direi che è un problema di utenza, probabilmente il consegnatario non è abbinato all’ufficio. Il referente utenze del Ministero dovrebbe riuscire a risolvere.

      FunzionarioAmministrativo

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