La “disability card”

La “disability card”

La “disability card”

In base ai dati ISTAT, in Italia le persone con disabilità sono oltre 3 milioni, pari al 5,2% della popolazione. Queste persone beneficiano di servizi dedicati, agevolazioni economiche, permessi speciali da parte di varie pubbliche amministrazioni.

Tuttavia, per poterli ottenere, devono dimostrare di averne diritto, ossia di essere effettivamente disabili. Il più delle volte questo avviene esibendo certificazioni mediche e attestazioni varie, quindi il disabile e i suoi familiari si presentano agli sportelli con certificati consunti o interi faldoni di documentazione.

Per ovviare a questo problema è stata creata la “Carta europea della disabilità” o “EU disability card”, che serve appunto per attestare che chi la possiede è una persona con disabilità. Questa Carta Europea rientra all’interno di un progetto europeo,  chiamato appunto “EU Disability Card“, che ha come obiettivo il mutuo riconoscimento della condizione di disabilità fra i paesi aderenti.

In Italia è stata istituita con il DPCM 6 novembre 2020.

Chi rilascia la disability card

In Italia la card viene rilasciata dall’INPS. Il disabile deve collegarsi al sito INPS tramite SPID, CIE o CNS e seguire una procedura di richiesta interamente online in cui l’unico documento che viene richiesto è una fototessera.

Completata la richiesta, i sistema INPS verifica che il richiedente effettivamente rientri nel database delle persone disabili e superato il controllo trasmette i dati all’Istituto Poligrafico dello Stato, che predispone e spedisce la card direttamente a casa del disabile, senza che gli venga richiesto alcun costo.

Chi può chiedere la Carta europea della disabilità

Destinatari della Carta sono i soggetti appartenenti alle categorie di cui all’allegato 3 del DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. La disability card viene quindi rilasciata a:

  • Invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata pari o maggiore del 67%
  • Invalidi civili minorenni
  • Cittadini con indennità di accompagnamento
  • Cittadini con certificazione ai sensi della Legge 104/1992, Art 3 comma 3
  • Ciechi civili
  • Sordi civili
  • Invalidi e inabili ai sensi della Legge 222/1984
  • Invalidi sul lavoro con invalidità certificata pari o maggiore del 35%
  • Invalidi sul lavoro o con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa o con con menomazioni dell’integrità psicofisica
  • Inabili alle mansioni (ai sensi della Legge 379/1955, del DPR 73/92 e del DPR 171/2011) e inabili (ai sensi della Legge 274/1991, art. 13 e  Legge 335/1995, art. 2)
  • Cittadini titolari di Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra

La durata della card è legata alla permanenza della condizione di disabilità (rivedibile o meno) del titolare.

Com’è fatta la disability card

La card è una tessera plastificata celeste, contenente una fotografia formato fototessera del titolare; i suoi dati anagrafici; un numero di serie e la data di scadenza del documento; la scritta “EU Disability Card” in Braille. Potete vederne qui un esempio.

disability card

Inoltre sulla card vi sono un’apposita indicazione nei casi in cui il titolare necessiti di accompagnatore o di un maggiore sostegno e un QR Code contenente le informazioni relative all’esistenza della condizione di disabilità e quindi alla validità della Card.

A tutela della privacy del disabile, il QR code -che può essere letto da qualunque lettore di codici QR- non contiene i dati clinici del titolare ma appunto la sola attestazione del fatto che si tratta di persona disabile.

Chiaramente, essendo la card un documento europeo, l’indicazione del Paese che la rilascia (per l’Italia chiaramente “IT”) può variare. Il documento rilasciato da un altro Stato ha lo stesso valore di quello rilasciato dall’Italia e quello rilasciato dall’Italia ha valore anche all’estero.

Perchè è importante la disability card

A prima vista può sembrare che questa card sia di poco interesse per i funzionari che leggono abitualmente questo blog, ma non è così.

La Carta Europea della Disabilità sostituisce a tutti gli effetti i certificati cartacei e i verbali attestanti la condizione di disabilità ed esonera dall’esibizione di altre certificazioni che attestino la disabilità. Per certificare la propria condizione di disabilità infatti basta esibire la card (accompagnata da documento di identità) e permettere la lettura del relativo QR Code all’operatore incaricato attraverso uno smartphone dotato di fotocamera e collegamento ad internet.

I siti web istituzionali che presentano la card si concentrano sulle agevolazioni materiali legate alla card, ma l’esibizione della card ha importanti riflessi sotto il profilo amministrativo.

Se avete notato, sopra ho evidenziato che la card viene rilasciata anche ai disabili gravi ai sensi dell’art.3 co.3 della legge 104/92.

Di conseguenza, chi intende chiedere per sè o per i propri familiari i permessi riconosciuti dall’art. 33 della L. 104 non dovrà più necessariamente esibire all’ufficio il relativo certificato di ASL e commissione medica, ma basterà la card (non ho ancora avuto modo di leggere un codice QR di disability card, ma immagino che il tipo di disabilità -ai sensi della l.104 piuttosto che della L. 379 ecc.- sia puntualmente specificato), affiancata da qualche dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Ancora, per ottenere il contrassegno per la circolazione e il parcheggio negli stalli riservati ai disabili sarà sufficiente mostrare la card.

Lo stesso per l’iscrizione nelle liste di collocamento per i disabili.

Idem per l’accesso gratuito ai musei statali.

E così via. Quindi è importante sapere che esiste per evitare figuracce se qualcuno ce la dovesse mostrare. Chiaramente, il fatto che sia stata creata con un DPCM, per quanto attuativo di un regolamento europeo, è un problema. Alcune disposizioni che indicano come un certo permesso si ottenga in un certo modo specifico (ad es. esibendo un documento determinato e non altri) infatti sono fissate con legge, ed è discutibile che un semplice DPCM possa cambiarle, dicendo che la card è equivalente a ciò che richiedeva espressamente la legge. D’altra parte negli ultimi anni abbiamo visto assurgere i DPCM a fonte del diritto ‘omnibus’ e semi-onnipotente…

Battute a parte, sono convinta che presto usciranno circolari a chiarire ulteriormente questo ed altri aspetti, sollevando gli uffici da ogni responsabilità. Fino ad allora, ricordatevi che questa card esiste e che chi la esibisce è un disabile a tutti gli effetti.

 

 

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