Il versamento del bollo sui contratti pubblici dal 1 luglio 2023

Il versamento del bollo sui contratti pubblici dal 1 luglio 2023

Il versamento del bollo sui contratti pubblici dal 1 luglio 2023

Il 1 luglio 2023 è una data che come tutti sanno rivoluzionerà il modo di agire delle stazioni appaltanti, perché è il giorno in cui entra in vigore il D.Lgs. 36-2023 nuovo codice dei contratti pubblici. Tra le molte novità introdotte, una riguarda il versamento del bollo sui contratti pubblici.

Ne avevo già parlato in questo articolo, in cui tra l’altro evidenziavo che l’importo dell’imposta di bollo era stato rideterminato nel valore, in funzione delle fasce di importo del contratto, dalla tabella A dell’articolo 3 dell’Allegato I.4 al Codice.

Qualche giorno fa l’Agenzia delle Entrate ha emanato due provvedimenti che danno le indicazioni necessarie ad attuare in concreto questa disposizione. In particolare si tratta del provv. Prot. n. 240013/2023 e della Risoluzione 37/E, entrambe del 28 giugno 2023, facilmente reperibili online.

Questi provvedimenti sono rivoluzionari perché mandano definitivamente “in pensione” le storiche marche da bollo (rectius, contrassegni telematici) che erano ancora utilizzatissime per il versamento del bollo sui contratti pubblici di importo ridotto.

Per tutti i procedimenti AVVIATI dal 1 luglio, infatti, è stabilito che l’imposta di bollo venga versata solo con il mod. F24, e più in particolare mediante il mod. F24 ELIDE,  che è un modello che consente di indicare vari elementi identificativi del versamento.

Entrando nel concreto, nella sezione CONTRIBUENTE nei campi “codice fiscale” e “dati anagrafici”,  vanno inseritiil codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto tenuto al versamento (l’impresa)

versamento del bollo sui contratti pubblici

mentre nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare”, si deve scrivere il codice fiscale della stazione appaltante, e nel campo “codice identificativo” va scritto sempre il numero “40”, che è il codice che indica le stazioni appaltanti.

Proseguendo nella compilazione, nella sezione “ERARIO ED ALTRO”:

nel campo “tipo” va sempre scritta la lettera “R”;

nel campo “elementi identificativi” va riportato il CIG del contratto per il quale si versa l’imposta di bollo. Se fosse un contratto senza CIG, andrà indicato un altro elemento scelto dalla stazione appaltante e utile a identificare in modo univoco il contratto (ad es. il protocollo, il numero di determina…);

nel campo “codice”, va scritto uno dei tre codici tributo istituiti appositamente per il bollo dal 1 luglio 2023, ossia di regola “1573” codice denominato “Imposta di bollo sui contratti – articolo 18, comma 10, D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36” (in alternativa il cod. 1574 se si devono versare sanzioni sul bollo e il 1575 per gli interessi sempre sul bollo, ma sono casi residuali).

Infine nel campo “anno di riferimento”, l’anno di stipula del contratto, nel formato “AAAA”

I campi “codice ufficio” e “codice atto” vanno lasciati in bianco.

Il versamento avviene poi nelle modalità ordinarie. I modelli “F24 ELIDE” sono consultabili sia dall’appaltatore che ha effettuato il pagamento sia dalla stazione appaltante nel rispettivo cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate

 

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9 Comments

  1. Gentilissimo, questa novità come modifica (se modifica) la trasmissione telematica obbligatoria dei contratti con l’applicazione di euro 45,00 forfetari per bolli ed euro 200,00 per la registrazione? Anche perché, al momento, l’applicativo UNIMOD CLIENT fornito dall’Agenzia non prevede il nuovo codice tributo 1573 . Grazie
    Giuseppina Megaro

    GIUSEPPINA MEGARO
    1. L’Agenzia scrive “Resta fermo che, nel caso in cui il contratto sia stato rogato o autenticato da un notaio o altro pubblico ufficiale e venga registrato con la procedura telematica di cui all’articolo 3-bis del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 463, l’imposta di bollo è versata con le modalità telematiche previste dalla richiamata procedura, unitamente agli altri tributi dovuti, nella nuova misura stabilita dal Codice dei contratti pubblici”
      Quindi penso recepiranno presto il codice tributo

      FunzionarioAmministrativo
  2. Il valore complessivo del contratto di appalto, serve per individuare la corretta procedura che la stazione appaltante deve seguire e quindi tiene conto di eventuali rinnovi e/o proroghe.
    Al fine di individuare la fascia della tabella dell’allegato I.4 in cui collocare il contratto deve tener conto di tali importi o solo dell’importo aggiudicato?

    Ennio
    1. Io considero l’importo aggiudicato, quindi ribassato, ma comunque complessivo (inclusi i potenziali rinnovi, per intenderci). Ma penso ci saranno chiarimenti su questo punto, prima o poi.

      FunzionarioAmministrativo
  3. Innanzitutto la ringrazio per la pagina web che consulto costantemente. Ho un dubbio in merito all’applicazione del bollo per le stipule di contratti sul mepa mediante affidamento diretto per acquisto a catalogo, trattative dirette rdo di importo inferiore a 40.000 euro: finora ho sempre richiesto l’applicazione del bollo in quanto tali stipule sono riconducibili a scritture private, con il nuovo codice degli appalti non è richiesto il bollo per importi inferiori ai 40.000 ma per le stipule di cui sopra devo comunque richiedere il pagamento del bollo perché riconducibili a scritture private?
    Grazie mille

    Eleonora

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