Come verificare la regolarità contributiva su INARCASSA

Come verificare la regolarità contributiva su INARCASSA

Abbiamo visto in un altro articolo in quali casi va chiesto il DURC e cosa sia l'”intervento sostitutivo” da mettere in atto in caso di DURC irregolare. Oggi vedremo come comportarci quando abbiamo a che fare con architetti o ingegneri: vedremo infatti come verificare la regolarità contributiva su INARCASSA.

Come sappiamo, il DURC serve ad attestare che un certo soggetto ha regolarmente versato i contributi dovuti a INPS, INAIL e Cassa Edile (o al massimo ha omesso somme lievi). Il DURC si può chiedere anche per chi non ha lavoratori dipendenti ed è iscritto solo alla ‘gestione separata’ INPS e non a INAIL. Vi sono però categorie non soggette all’iscrizione INPS ma ad altre casse previdenziali.

L’obbligo di verificare la regolarità contributiva sussiste anche per questi soggetti, in base all’art. 80 del Codice dei Contratti Pubblici, che dispone che qualsiasi operatore economico sia escluso dagli appalti se ha commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali.

Nei casi anzidetti però non si può chiedere il DURC, perchè si otterrebbe come risposta che il soggetto è ‘sconosciuto’ al sistema. Bisogna quindi rivolgersi direttamente alle casse previdenziali di ciascun professionista. Oggi vedremo come si accerta la regolarità di architetti ed ingegneri.

Preciso sin d’ora che questa procedura si segue per gli affidamenti inferiori ai 40.000 €, perchè per quelli di importo superiore la regolarità si ottiene usando AVCPASS.

Architetti ed ingegneri sono iscritti ad “INARCASSA”, che ha messo a disposizione delle stazioni appaltanti un modulo di richiesta online molto semplice e rapido (risponde in tempo reale). E’ più difficile trovarlo sul sito che usarlo!

Procuratevi: CIG e titolo della gara/appalto, codice fiscale, nome, cognome (o ragione sociale) del soggetto per cui vi serve la regolarità. Ricordate che in caso di società dovete chiederla per ciascun socio!

Fatto questo, per prima cosa bisogna andare sul sito Inarcassa. Nel menu di sinistra si deve cliccare il link “Contributi”, come evidenziato nell’immagine qui sotto.

Home page Inarcassa
Primo link da selezionare

Nella pagina che si aprirà, bisogna portarsi nel menu di destra e selezionare “Regolarità contributiva per le stazioni appaltanti”

Secondo link da cliccare

Fatto questo, si apre una pagina che spiega cos’è la regolarità contributiva e cosa serve concretamente per richiederla ad Inarcassa. Qui bisogna cliccare il link a centro pagina “Richiedi il certificato online”.

Comparirà un popup che ricorda che serve la PEC dell’ente (il sistema verifica in automatico che corrisponda a un indirizzo registrato sull’Indice delle PA) e che se si vuole attestare la regolarità di una società di professionisti va avanzata una richiesta per ogni socio. Dopo averlo letto, chiudetelo, e finalmente vi troverete davanti il modulo da compilare.

Modulo di richiesta regolarità contributiva INARCASSA

Inserite la PEC del vostro ufficio, il sistema controllerà che sia iscritta nell’IPA e compilerà in automatico il nome dell’ente. Dal menu a tendina scegliete se la richiesta riguarda un professionista singolo, una società di ingegneria o una società di professionisti. Inserite quindi codice fiscale e anagrafica del soggetto, quindi CIG e titolo dell’appalto per cui state avanzando la richiesta. Infine, inserite le lettere per la verifica antispam e cliccate “Invia richiesta”.

Da quando aprite il modulo avete mezz’ora per completare l’invio, tempo più che sufficiente specie se vi siete preparati i dati prima.

Per sapere cosa succede da questo momento in poi, leggete questo articolo.

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One comment

  1. Le finestre web “Richiedi il certificato online” ….. perverso meccanismo di agonizzare chi è sulla via di sofferenza ….

    Un generico libero professionista, a merito suo prezioso lavoro alla PA, quindi alla pubblica utilità, intrecciarsi nella lunga via crucis da bibliche attese suo giusto compenso da rispettive fatturazioni ( ora elettroniche) ……… nel frattempo – oltre che necessitare di risorse nel proseguire suo lavoro di libero professionista – esigere l’anticipazione relativa IVA e – concausa su indicati tempi biblici riconoscimenti economici (pagamenti) – obbligato corrispondere anticipatamente al fisco il dovuto ;
    ….. ecco quindi il nostro meritevole libero professionista entrare in una spirale di sofferenza, di cui una delle difese, ritardare nell’onorare i versamenti previdenziali, sperando in salubri e meritati pagamenti …..
    ….. ma però, così obbligato ad operare, scattare la trappola disposte dalle Casse Previdenziali per le quali per irregolarità contributiva cui forzatamente cadere nostro onesto libero professionista, al medesimo venir negato l’affido di pubblici incarichi ….. ecco quindi provare come le finestre web “Richiedi il certificato online” disposte dalle varie Casse Previdenziali, si dimostrino meschini e perversi meccanismi di agonizzare fino a perire, chi è sulla via di sofferenza ….

    A tutti, un cordiale saluto

    CV

    CV

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