I nuovi buoni pasto elettronici CONSIP

I nuovi buoni pasto elettronici CONSIP

Tutti i contratti del pubblico impiego prevedono -a condizioni diverse- l’erogazione di buoni pasto ai dipendenti. Con il progredire della tecnologia i vecchi buoni pasto cartacei sono via via soppiantati da quelli digitali, anche nel pubblico impiego. Oggi quindi ci occuperemo dei nuovi buoni pasto elettronici CONSIP.

Consip -la centrale di committenza dello Stato- ha bandito già a fine 2015 una gara per l’approvvigionamento di buoni pasto elettronici, che è giunta al termine solo nel 2017. Esaurite quindi le giacenze di buoni cartacei, le amministrazioni stanno quindi cominciando ad ordinare i nuovi buoni pasto elettronici CONSIP.

Le ditte vincitrici sono:

Edenred per tutto il nord Italia e Toscana. Day Ristoservice per Lazio, Basilicata, Calabria e isole. Sodexo per Marche, Umbria, Abruzzo e Puglia. Qui! Group per Campania e Molise.

Ma cosa sono questi nuovi buoni e perchè è stato deciso questo cambiamento?

Le differenze rispetto ai buoni cartacei

Le ditte che forniscono i buoni pasto elettronici sono le stesse che erogavano i buoni cartacei.

I  nuovi buoni hanno lo stesso valore facciale dei cartacei (7 €), sono spendibili per le stesse tipologie di prodotti (quindi solo per alimenti e non per detersivi, giornali ecc. anche se li vende lo stesso esercizio commerciale in cui abbiamo comprato gli alimentari) e nello stesso numero massimo (8 buoni contemporaneamente) dei cartacei. Anche i buoni elettronici hanno una scadenza.

La differenza principale è che invece di essere stampati su blocchetti di carta però sono memorizzati su una card di plastica, con un chip. La card riporta il nome del titolare e i buoni riportano un codice a lui collegato, quindi i nuovi buoni sono nominativi come i vecchi.

I vantaggi dei nuovi buoni

Se dunque ci sono tante similitudini, perchè cambiare? I motivi sono veramente tanti.

Innanzitutto, non c’è più il problema della spedizione e distribuzione dei buoni. Chi si è occupato di questo tema sa che per ogni ordine  i buoni dovevano essere contati, divisi per persona, distribuiti a ogni avente diritto, e al momento della scadenza dovevano essere ritirati, contati, annullati, spediti alla ditta emettitrice (con raccomandata/assicurata) e comunicati all’amministrazione centrale. Se venivano distribuiti tutti assieme e conguagliati alla fine, si rischiavano contestazioni nei numeri (“me ne hai dati 250 e non 253!”). Se venivano distribuiti mese per mese bisognava custodirli in cassaforte e staccarli ogni mese facendo firmare la ricevuta a ognuno. In ogni caso, se il personale operava su più sedi bisognava farli arrivare a ognuna e ritirare le giacenze alla scadenza. Per non parlare dei mille fogli di ricevute firmate che intasavano gli archivi. Nei grossi uffici, un lavoraccio.

Coi buoni elettronici basta consegnare la tessera la prima volta, poi le ricariche avvengono da remoto come per una tessera prepagata. Il dipendente e l’ufficio hanno sempre la possibilità di controllare l’avvenuta ricarica via internet e tutte le operazioni sono tracciate.

Il risparmio di tempo, risorse economiche e lavoro è evidente.

Ancora, si minimizza il rischio di furti e smarrimenti. Le tessere possono essere bloccate da remoto e i buoni rimasti sono ricaricati immediatamente su una nuova tessera spedita all’ufficio entro una settimana. Prima, il rimborso era più macchinoso e avveniva dopo mesi.

Anche per gli esercenti i vantaggi sono importanti: anche loro non dovranno più preoccuparsi di custodire timbrare e contare i buoni nè dovranno più sostenere il costo della spedizione alla ditta emettitrice. Visto che il collegamento col suo server è in tempo reale, il calcolo del dare-avere è immediato e trasparente e anche i rimborsi dovrebbero essere più rapidi. L’unico nuovo costo è quello del POS e della linea telefonica.

Per le ditte emettitrici il vantaggio è dato dal fatto che non devono stampare, spedire, ritirare e contare migliaia di buoni cartacei resi dalle PA. Una volta spedite le tessere non hanno altri costi. Anche il conteggio di quanto ogni esercente deve avere è immediato e a costo zero.

I vantaggi fiscali

Non è tutto. La legge di Stabilità 2015 (legge n. 190/2014) ha innalzato il limite di esenzione fiscale applicabile ai buoni pasto elettronici: mentre per i buoni cartacei sono esenti da tasse solo 5,29€ a buono, per i buoni elettronici l’esenzione è di 7€ quindi per i buoni dei dipendenti pubblici l’esenzione è totale.

In altre parole la somma di 1,71€ a buono che era tassata, coi buoni elettronici è esentasse. Questo per i funzionari amministrativi significa che non occorre più inserire i buoni pasto nel conguaglio fiscale di fine anno!

Abbiamo visto quindi che i nuovi buoni pasto elettronic CONSIP portano con sè molti vantaggi. In altri articoli vedremo come usare i siti internet e le tessere dei buoni DAY e Edenred-Ticket restaurant.

 

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7 Comments

  1. I Buoni pasto Day Tronic BP8 (pubblica amministrazione) sono solo una presa in giro per i lavoratori, infatti molti esercenti non li accettano perchè il prezzo del rimborso dato dalla società Day agli esercenti è misero e questo rende poco conveniente convenzionarsi . Tutto questo a discapito dei lavoratori che non solo non riescono a trovare ristoratori che li accettino ma nemmeno supermercati per fare la spesa. Molto meglio i ticket endereed , più spendibili.

    rocco rosaria
    1. In realtà dipende dai luoghi, in alcune città la situaizone è opposta e nessuno vuole i buoni edenred. Provi a segnalare il disservizio tramite la sua amministrazione. La convenzione prevede che ci siano X esercizi ogni tot metri di distanza da una sede con almeno 5 dipendenti (dovrei controllare ma può farlo anche lei dalle condizioni ella convenzione consip-day). Se molti enti segnalano che questo non avviene consip applicherà una penale.

      FunzionarioAmministrativo
  2. Ma quando si decideranno ad eliminarli?
    Ci guadagnano solo le ditte che li emettono (entrambe Francesi)
    Per gli esercenti accettarli è un onere.
    Il tutto è nato per non pagare tasse in Italia, sarebbe più giusto mettere in busta paga il loro valore e il dipendente non è più costretto ad andare nei supermercati e ristoranti convenzionati.
    Magari il Governo potrebbe pensare intelligentemente di detassare questi 140,00 € mensili e sarebbe un guadagno per tutti!!!!
    Angela Vimercati

    Angela Vimercati
    1. Non capisco la domanda. Intende come si chiede all’amministrazione che i BP siano elettronici? Parlando con l’ufficio del personale e spiegando i vantaggi di gestione che ci sono per tutti.

      FunzionarioAmministrativo
  3. Buongiorno Professore,
    nel dicembre 2019 ho effettuato tramite CONSIP l’acquisto dei buoni pasto nel formato cartaceo per la copertura di tutto il 2020 quando ancora era in vigore la pregressa normativa sui buoni pasto. Ad oggi, a fronte dei numerosi vantaggi fiscali e non solo, introdotti dalla nuova normativa, è possibile secondo Lei effettuare la sostituzione dei buoni cartacei già ricevuti e pagati con i relativi buoni pasto elettronici? Se si, come si deve procedere?
    La ringrazio
    M.B.

    MARIA
    1. Gentilissima, credo che sia possibile, ma deve informarsi direttamente con la società che li ha emessi per la procedura da seguire. Probabilmente le chiederanno di fare un ordine di fornitura e contestualmente restituire i buoni cartacei.

      FunzionarioAmministrativo

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